DESCRIZIONE
??Pensavo: ?? bello che dove finiscono le mie dita / debba in qualche modo incominciare una chitarra.?? (Fabrizio De Andr??, "Amico fragile")
Omaggio al cantautore genovese considerato come uno dei pi?? grandi cantautori italiani di tutti i tempi, degno degli ricevere gli elogi anche di grandi nomi della poesia come Mario Luzi e conosciuto anche con l'appellativo di Faber, che gli attribu?? l'amico Paolo Villaggio con riferimento alla sua predilezione per le matite della Faber-Castell, oltre che per l'assonanza con il suo nome.
Di idee anarchiche e pacifiste (molte delle sue canzoni, infatti, narrano storie di emarginati, ribelli, prostitute), ?? stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure, affrontando anche, in misura minore, altri idiomi come il gallurese e il napoletano. Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco ?? uno degli esponenti della cosiddetta Scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnov?? profondamente la musica leggera italiana. ?? l'artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco. Cos?? lo definisce Massimo Cotto, critico musicale. giornalista e scrittore: ?? L'uomo che ha preso a picconate il muro bianco della canzone italiana e ha fatto vedere quello che c'era dietro: un mondo vero, un'umanit?? disparata e a volte anche disperata ma viva, vera. Non sempre onesta, ma che andava giudicata secondo metri diversi, perch?? se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo. ??