Attività di lettura e approfondimento condotta su un classico del pensiero illuminista e del diritto penale come "Dei delitti e delle pene" di Beccaria. Gli studenti della classe 4OA del Liceo delle scienze umane, indirizzo socio-economico, hanno letto il testo e approfondito le tematiche affrontate da Beccaria e fatto un confronto con l'attualità. L'esperienza, che ha avuto un suo primo avvio con la partecipazione a febbraio all'iniziativa Libriamoci e l'incontro in presenza con Giorgio Macellari, autore di "Roba da non credere", ha consentito una riflessione iniziale sul valore del pensiero critico. Nei mesi successivi si è proseguito poi con la lettura e la discussione dell'opera di Beccaria e la progettazione e realizzazione di episodi pilota di un podcast dal titolo: "È giusto?".
Abbiamo imparato a comprendere quali emozioni proviamo e come possiamo cercare di controllarle. Certo non è facile. Ci vuole coraggio! Coraggio per attenuare le emozioni negative, per migliorare il nostro equilibrio interiore, la conoscenza di sé stessi e il rapporto con gli altri. Avere coraggio vuol dire fare la cosa giusta, indipendentemente dal giudizio degli altri o dalle difficoltà che si possono incontrare. Paura e coraggio devono diventare alleati per crescere in modo sereno e saper affrontare le avversità. Il coraggio di essere leali, il coraggip delle responsabilità, il coraggio di ascoltare: in questo percorso ci faranno da guida "Il coraggio di Giovanni" di Angelo Di Liberto e "L'Invasione degli scarafaggi" di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso.
La convivenza richiede il rispetto delle regole, ne scaturisce che fondamentale obiettivo è avviare nei bambini la consapevolezza del proprio ruolo di cittadini attivi, capaci di esercitare diritti inviolabili e di rispettare doveri inderogabili, nonché di partecipare attivamente alla vita della società di cui fanno parte.
I bambini devono imparare a conoscersi e a vivere insieme, acquisire senso di responsabilità verso sé stessi e la società, imparare a decidere ed esprimersi liberamente, rispettando gli altri.
"This must be the place” è stato organizzato dalle docenti Alessandra Merighi e Sabrina Zanghi, responsabili della biblioteca dell’Istituto Flora. Dopo aver letto un brano tratto dal libro di Gabriele Romagnoli "La prima cosa bella", la storia di un bambino che trova il luogo in cui le sue difficoltà diventano risorse, le docenti hanno invitato i ragazzi a raccontare quale fosse il luogo in cui, anche per loro, avveniva lo stesso miracolo. I 22 testi arrivati, un viaggio collettivo tra parole, emozioni e luoghi dell'anima, sono diventati il podcast “La cura delle parole”, grazie alla collaborazione con il progetto LeggiAMO 0-18, della Regione FVG. Questo, il link: https://www.spreaker.com/podcast/la-cura-della-lettura--6115294
I 22 ragazzi appartengono al Laboratorio permanente di scrittura tra Istituti Superiori e Scuole in Ospedale, “Storie Condivise”, condotto dalla biblioteca dell’Istituto Flora e dall’Area Giovani del Cro di Aviano, reparto dedicato alla cura dei pazienti oncologici adolescenti.
Stimolando i ragazzi a superare la discriminazione tra sano e malato, “This must be the place” si inserisce coerentemente tra le attività del Laboratorio “Storie condivise”, nato per eliminare i confini tra scuole e ospedali a favore di una comunità che cresce nelle narrazioni. Sempre più, la lettura e la scrittura confermano di essere efficace terapia nei momenti in cui un evento inatteso e inspiegabile sconvolge la vita e obbliga a una riprogettazione del proprio percorso. Grazie al grande sostegno del mondo scolastico e di quello della salute, cui appartengono anche realtà rivolte agli adulti, il podcast sarà ascoltato e utilizzato in larga misura. La voce narrante è quella di Martina Mazzini, del gruppo Gruppo Microbi dal cuore grande del Centro diurno disturbi alimentari e Pediatria, Ospedale di Pordenone. Il Laboratorio “Storie condivise” è entrato nel dossier con cui Pordenone si è classificata Capitale della Cultura 2027.
I bambini e l'ambiente, la cura e la protezione della terra in cui viviamo: questo il tema che affronta Marta Gabriel in "Piccole storie sulla Natura". Con i libri, attraverso letture, giochi e laboratori esperienziali si educano in modo divertente i piccoli lettori di tutte le biblioteche del Sistema Bibliotecario Anglona Gallura SBAG, all'amore per la madre Terra.
21 Appuntamenti in tutte le biblioteche del sistema SBAG dal 23 aprile al 30 giugno 2025, attività per bambini 4/10 anni.
Badesi 23 aprile, Calangianus 24 aprile, S. Antonio di Gallura 28 aprile, Aggius 5 maggio, S. Teresa Gallura 9 maggio, Nuchis 12 maggio, Tempio Pausania 13 e 14 maggio, Bortigiadas 16 maggio, Viddalba 19 maggio, Aglientu 26 maggio, Tempio Pausania 3 giugno, Loiri 5 giugno. Porto San Paolo 6 giugno, Sedini 9 giugno, Luogosanto 10 giugno, Trinità d'Agultu 12 giugno, Bassacutena 16 giugno, Arzachena 19 giugno, Luras 24 giugno, Telti.
La mostra racconta le vite di tre grandi esploratori: Francesco Negri (1623-1698), Romolo Gessi (1831-1881) e Pellegrino Matteucci (1850-1881). Libri, mappe, manoscritti e una piccola ma straordinaria collezione di armi africane fanno luce su epoche, personaggi e questioni sulle quali anche oggi è importante riflettere.
Il percorso, curato da Benedetto Gugliotta, responsabile dell’Ufficio Tutela e Valorizzazione dei beni museali dell’Istituzione biblioteca Classense, accosta esperienze tra loro molto diverse: quella di un viaggiatore che a fine Seicento percorre la via della Scandinavia e quella di due esploratori che a fine Ottocento si spingono a sud, nell’Africa profonda.
Affidandosi a mappe geografiche e descrizioni ancora in parte pre-scientifiche, piene di serpenti marini, draghi volanti e fenomeni naturali inspiegabili, don Francesco Negri, parroco di una modesta chiesetta di Ravenna, raggiunse in solitaria i confini nordici dell’Europa, a Capo Nord, e fu il primo etnografo del popolo dei Sami. Oltre due secoli intercorrono tra il suo “viaggio settentrionale” (1665) e le spedizioni africane di Gessi e Matteucci, tra Sud Sudan e golfo di Guinea, conclusesi con la morte prematura di entrambi (1881). Animate da ragioni molto varie, tra le quali il desiderio di esplorazione ma anche più complessi motivi politici ed economici, le vicende dei due italiani si intrecciano con temi propri del loro tempo, quali il colonialismo e lo schiavismo. Tuttavia, nonostante le differenze cronologiche e di contesto storico e geografico, una cosa accomuna i tre viaggiatori, oltre alla loro origine ravennate: un invincibile desiderio di conoscere terre e popoli ignoti.
La mostra espone anche due preziosi oggetti provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma e, grazie alla collaborazione con il Museo d’arte della Città di Ravenna, è arricchita da un intervento dell’artista camerunense Victor Fotso Nyie, per accompagnare la riflessione odierna su colonialismo, decolonizzazione e incontro tra civiltà.
La mostra rientra nella XVIII edizione del Festival delle Culture 2025. Si ringrazia per il sostegno l’Ufficio Politiche per l’Immigrazione e la Cittadinanza del Comune di Ravenna e l’Accademia degli Incamminati di Modigliana.