Il nuovo progetto del Centro per il libro e la lettura “Città che legge”, scaturito da un’attività avviata nel 2013 con la Fondazione per il libro la musica e la cultura attraverso il portale delle Città del libro (che ha messo in rete le eccellenze italiane quanto a festival letterari, rassegne e fiere), ha riscosso un successo straordinario, superando ogni aspettativa. L’obiettivo è offrire un dialogo con le amministrazioni locali e favorire la nascita di ecosistemi della lettura, sviluppando l’enorme potenziale delle città e dei festival: l’entusiasmo che è nato e che continua a crescere intorno a questa iniziativa è bellissimo e contagioso!
Di questo, e in questo spirito di festa, si è parlato nel convegno Dal Festival alla Città al Salone Internazionale del Libro di Torino, lo scorso 21 maggio in una sala gremita: alla fine degli interventi, diversi rappresentanti di Comuni, biblioteche e associazioni locali hanno preso la parola per presentare i propri progetti e condividere suggestioni e proposte.
Il Centro per il libro e la lettura, insieme all’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), il 5 dicembre 2016 ha quindi diffuso un avviso pubblico in cui le amministrazioni comunali sono invitate ad avanzare candidature per qualificarsi come “Città che legge”. L’avviso ha ottenuto una grande risposta da parte delle Amministrazioni Comunali e 527 Comuni hanno inviato la propria candidatura. Di questi, i Comuni in possesso dei requisiti richiesti sono stati ammessi e inseriti nell’elenco delle Città che leggono, pubblicato sul sito del Centro per il libro (www.cepell.it/it/citta-che-legge). I dettagli relativi a queste Città che leggono raccontano un’Italia brulicante di vitalità culturale soprattutto nei piccoli e medi centri: la maggior parte dei Comuni partecipanti (162) ha infatti dai 5.000 ai 15.000 abitanti, seguiti da quelli (160) che ne hanno da 15.000 a 50.000 e al terzo posto (122) troviamo i piccoli Comuni, con una popolazione che non supera i 5.000 abitanti. La provenienza geografica copre tutta la Penisola, con 20 regioni che hanno risposto all’Avviso Pubblico: in testa il Veneto (72), seguito da Puglia (57) e Lombardia (50).