Poetessa, teorica femminista, autrice di narrativa e attivista del movimento per i diritti dei lavoratori agricoli migranti, Gloria Azaldùa ha racchiuso la sua essenza e le sue idee nel libro-manifesto Borderlands/La Frontera (1987), riproposto oggi da Black Coffee in una preziosa «ri-traduzione» a cura di Paola Zaccaria.
In "Terre di confine. La Frontera" si mescolano diversi stili di scrittura, storia e mito, lingua spagnola e inglese, esperienze personali e poesia, creando uno spazio di
confine che è allo stesso tempo fisico e mentale e rappresenta le difficoltà del sentirsi terra di confine e la forza di non accettare di rimanere soltanto una terra di
confine.
La Anzaldùa ha fatto della sua lingua un manifesto di libertà e lotta contro le discriminazioni. "La conoscenza ha aperto i luoghi in me sigillati e mi ha insegnato
dapprima come sopravvivere e poi come librarmi in volo”.
Paola Zaccaria, Elvira Federici